Carburante: e le norme europee?

Carburante: le norme europee

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Nelly - Responsabile della redazione

Lo scopo delle norme è di limitare gli effetti nocivi dei combustibili di scarsa qualità sulla salute e sull'ambiente. Infatti, in alcuni Paesi del mondo dove non esistono norme, i combustibili contengono sostanze tossiche in quantità eccessive (come lo zolfo). Diamo un'occhiata alle regole che ci proteggono*.

Benzina: SN EN 228 standard

La benzina è una miscela di molecole di idrocarburi che bolle tra 50°C e 210°C. È usata come carburante per autovetture, piccoli veicoli commerciali, motociclette e barche da diporto. Il numero di ottani è un importante criterio di qualità per i motori a benzina in quanto indica il potere antidetonante del carburante (nel 95 senza piombo, il numero di ottani è 95 mentre nel 98 senza piombo, il numero di ottani è 98).

La benzina può anche contenere biocarburanti. Si tratta di combustibili sostitutivi ottenuti dalla biomassa (materia prima di origine vegetale, animale o rifiuti) che includono etanolo o ETBE (etere etilterbutilico). L'etanolo si ottiene dalla barbabietola da zucchero, dai cereali o dai residui di vino. La norma autorizza un massimo del 5% di etanolo in volume nella benzina (senza obbligo di etichettatura alla pompa) perché questa proporzione è compatibile con tutti i veicoli a benzina.

Attenzione stagione calda: un valore limite di pressione del vapore (max. 60 kPa) è impostato per ridurre l'evaporazione.

Diesel: SN EN 590 standard

Il diesel è una miscela di molecole di idrocarburi che bolle tra 170°C e 370°C (cioè a una temperatura più alta della benzina) che richiede naturalmente un motore adattato ad un alto numero di cetano. La norma permette un massimo del 7% di volume di FAME (biocarburante) nel diesel (senza obbligo di etichettatura alla pompa) poiché questa proporzione è compatibile con tutti i veicoli diesel.

Attenzione stagione fredda: il comportamento a bassa temperatura del diesel è regolato in modo che possa essere utilizzato a basse temperature.

In ogni caso, i produttori si stanno muovendo in una direzione più rispettosa dell'ambiente, dato che i motori (benzina e diesel) sono ora più efficienti nei consumi e dotati di un efficace sistema di trattamento dei gas di scarico. I veicoli che sono ora sul mercato non sono commercializzabili in Paesi dove i carburanti non sono soggetti a norme di qualità (semplicemente non sono compatibili!).

I biocarburanti e il futuro

I biocarburanti aiutano a ridurre le emissioni di CO2. I biocarburanti (di origine vegetale) producono molti meno gas a effetto serra dei combustibili fossili: fino al 90%! Ma ad oggi, rappresentano solo il 2% delle vendite di carburante.

Inoltre, la priorità è data alla diversificazione delle materie prime con lo sviluppo della ricerca sui cosiddetti biocarburanti di "seconda generazione" (residui agricoli, colture dedicate).

Secondo Biofuels e la Fondazione KliK, il programma "biocarburanti" mira ad evitare 2.650.000 tonnellate di CO₂ tra il 2014 e il 2020*.

La direttiva europea 2009/30/CE, nota come "qualità del carburante", fissa un obiettivo di riduzione:

  • delle emissioni di gas serra prodotte durante l'intero ciclo di vita dei combustibili
  • dell'energia usata per i trasporti del 10% nel 2020 (compreso il 6% per i carburanti).

Così, solo i biocarburanti che soddisfano i requisiti dello sviluppo sostenibile saranno presi in considerazione per valutare il rispetto di questi obiettivi e beneficiare di aiuti finanziari per il loro consumo. Nel frattempo, se vuoi contribuire a limitare il tuo impatto sull'ambiente, scopri alcuni gesti di guida ecologica nel nostro Libro Bianco sulle carte carburante.

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* https://www.erdoel.ch/fr/

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