L’invecchiamento degli autisti e l’inevitabile ingresso di una nuova generazione in questo settore possono portare a problemi di gestione all’interno delle aziende, dovuti a differenze sostanziali tra una generazione e l’altra.
Come organizzare quindi un gruppo di lavoro eterogeneo, formato da autisti di età diverse?
Ecco il quadro della situazione.
La coesistenza di 4 generazioni: una situazione senza precedenti
Stiamo vivendo una situazione demografica senza precedenti, in cui nel mondo del lavoro coesistono ben quattro generazioni. Innanzitutto, la generazione dei Baby Boomers, nata tra l'immediato dopoguerra e il 1965, che è per definizione numerosa e, per una parte significativa, ancora attiva.
La maggior parte delle persone occupate appartiene invece alla generazione X (nati tra il 1966 e il 1979) e alla generazione Y (nati tra il 1980 e il 1999, conosciuti anche come “millennials”). Infine, i nuovi arrivati nel mercato del lavoro appartengono alla generazione Z, quella dei cosiddetti “nativi digitali” (nati tra il 2000 e il 2010).
Ad esempio, il divario di età tra un giovane lavoratore e un “veterano” in un’azienda nel settore dei trasporti può superare i quarant’anni. Quarant’anni di esperienze personali, ma anche di avvenimenti storici, sociali e politici che possono arricchire le relazioni, ma anche potenzialmente a dare origine a molte incomprensioni tra autisti di età differente.
Generazioni con esperienze molto diverse
I Baby Boomers sono nati durante i gloriosi trent’anni del boom economico, un prospero periodo di ricostruzione postbellica segnato da importanti progressi scientifici e tecnologici, ma anche dall'inizio dei movimenti di emancipazione femminista e postcoloniale, dalla rivoluzione sociale e filosofica del maggio 1968 e dall'idea di crescita infinita e dall'ignoranza dell'impatto ambientale di tale crescita.
A questi si contrappongono i Nativi Digitali, nati con lo smartphone in mano, in un mondo in perenne crisi economica, colpito dal terrorismo e dalla consapevolezza dell'emergenza climatica. Sono stati educati dalle generazioni X e Y a mettere in discussione l'autorità e hanno assistito al fallimento dell'ascensore sociale per le generazioni precedenti. La tecnologia digitale gioca un ruolo fondamentale nella loro vita sociale, nel loro rapporto con la conoscenza e l'informazione e nel loro modo di consumare.
Come cambiano le aspettative
A questo proposito, è interessante analizzare lo studio "Cosa vogliono i dipendenti delle aziende di trasporto e logistica", realizzato dal Ministero del Lavoro, dell'Occupazione e dell'Integrazione francese. Ecco cosa ne emerge:
Autonomia e fedeltà all'azienda: un rapporto variabile
L'81% dei baby boomer si aspetta che la direzione dia loro istruzioni da seguire, rispetto al 59% dei nativi digitali, il 93% dei quali vuole autonomia e flessibilità nel lavoro. Sorprendentemente, sono i rappresentanti della generazione Y a dichiarare di essere più disposti a lasciare il proprio datore di lavoro da un giorno all'altro se la situazione non li soddisfa più (62%), mentre la generazione Z è più cauta (50%).
Aspirazioni e valori comuni
Tutte le generazioni concordano sulla necessità primaria di una buona comunicazione con i propri “superiori” (17%) e di una buona comprensione tra colleghi (11%). Allo stesso tempo, il 58% ritiene che il lavoro debba essere una fonte di realizzazione e arricchimento personale (60% per la generazione Z). Infine, c'è un accordo unanime sulla retribuzione: il 18% degli intervistati è pronto a lasciare l'azienda se gli viene offerto uno stipendio migliore altrove e il 27% dichiara di essere pronto a rimanere in cambio di un aumento di stipendio.
Non sorprende che le giovani generazioni aderiscano a valori legati allo sviluppo sostenibile e alla lotta contro il cambiamento climatico, per i quali anche le generazioni più anziane sembrano avere un occhio di riguardo. Infatti, il 66% dei Baby Boomers e dei Gen X dichiara di essere preoccupato per il cambiamento climatico e l'87% di loro ritiene che lavorare in un'azienda impegnata nelle questioni sociali sia essenziale, rispetto all'83% dei Gen Y e Z.
Come coinvolgere quindi i propri dipendenti?
Dare loro maggiore autonomia e fiducia
Anche se più accentuato tra i giovani, questo bisogno di autonomia, fiducia e flessibilità si riscontra in tutte le generazioni. L'89% degli intervistati ha dichiarato di attribuire grande importanza al rapporto di fiducia tra datori di lavoro e dipendenti. Il 15% degli intervistati ritiene che la sfiducia dei dirigenti nei loro confronti sia un argomento che li spinge a lasciare il loro attuale lavoro.
Con strumenti liberatori
È risaputo che il controllo delle note spese è fonte di stress e conflitti e richiede molto tempo. Nel trasporto merci, le spese di viaggio sono numerose, tra cui carburante, hotel, pedaggi e parcheggi.
La gamma di carte carburante e di pagamento C2A offre al personale viaggiante importanti garanzie. Non c’è alcuna spesa da anticipare o da giustificare da parte degli autisti, che vengono messi al riparo dalla necessità di doversi difendere, a proposito dei rimborsi, di fronte al sospetto di eventuali frodi nei confronti dell’azienda.Inoltre, gli autisti o i loro datori possono facilmente prenotare online, attraverso la piattaforma MyC2A, il traghetto o il viaggio in Eurotunnel, evitando stress e code. In Francia, è possibile riservare anche il parcheggio custodito per una maggiore sicurezza durante la sosta.
Lo strumento è intuitivo e accessibile a tutti, facile da usare anche da uno smartphone. Grazie alla rete partner di carburante l’azienda può risparmiare e, grazie alla fatturazione automatica, procedere al recupero delle imposte. Soluzioni vincenti e un'ampia gamma di servizi online per tutte le spese professionali dei trasportatori
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